Federazione Moda Italia

Federazione Moda Italia
Federazione Moda Italia è la più importante rappresentanza d'impresa del settore Moda in Italia costituita nel 1949.
In base all'art. 2 dello Statuto, con riferimento agli ambiti settoriali riconosciuti da Confcommercio-Imprese per l'Italia, Federazione Moda Italia costituisce il sistema di rappresentanza unitario nazionale dei soggetti imprenditoriali che esercitano le attività del commercio al dettaglio e all'ingrosso del settore Moda (e quindi abbigliamento, intimo, calzature, pelletterie), accessori, tessile per la casa ed articoli sportivi, o in attività a queste contigue o affini, che si riconoscono nei valori del mercato e della concorrenza, della responsabilità sociale dell'attività d'impresa e del servizio reso ai cittadini, ai consumatori e agli utenti, ex art. 13 dello Statuto confederale. Tutela e rappresenta a livello nazionale gli interessi sociali ed economici degli operatori fornendo servizi di informazione, formazione, assistenza e consulenza, in coerenza con le esigenze di sviluppo economico, di qualificazione e di supporto.
Federazione Moda Italia è la più importante Organizzazione di rappresentanza del dettaglio e ingrosso dei settori Moda, abbigliamento, calzature, tessile per arredamento, tessuti per abbigliamento, pelletterie, accessori, articoli sportivi, con oltre 30.000 imprese commerciali piccole e medie associate. Aderisce a Confcommercio Imprese per l'Italia e rappresenta le attività delle 92 Associazioni Provinciali di categoria italiane.
Federazione Moda Italia nasce dalla Federazione Nazionale Dettaglianti Tessili Abbigliamento Arredamento fondata il 14 aprile del 1949 assumendo, nel gennaio del 2002, l'attuale denominazione a seguito dall'avvenuta fusione per incorporazione tra Federabbigliamento (incorporante), la Federazione Nazionale Grossisti Abbigliamento e la Federazione Nazionale Pelletterie e Valigerie (incorporate) e nel luglio 2018 Federcalzature.
Federazione Moda Italia, in particolare, tutela gli interessi generali dei soggetti imprenditoriali e professionali che operano nei settori indicati, prefiggendosi di:
- promuovere e tutelare gli interessi morali, sociali ed economici dei soggetti rappresentati nei confronti di qualsiasi organismo, sia pubblico che privato;
- favorire le relazioni fra gli associati per lo studio e la risoluzione dei problemi di comune interesse;
- valutare e risolvere problemi di carattere organizzativo economico e sociale;
- assistere e rappresentare gli associati nella stipulazione di contratti collettivi integrativi e/o nella promozione di ogni altra intesa od accordo di carattere economico o finanziario;
- designare e nominare i propri rappresentanti o delegati in enti, organi o commissioni ove tale rappresentanza sia richiesta od ammessa;
- promuovere e favorire servizi e attivitàdi assistenza alle imprese associate, sotto qualunque forma giuridica, direttamente o indirettamente;
- assumere iniziative intese a promuovere la formazione professionale, tecnica e sindacale degli imprenditori e dei loro dipendenti, nonché porre in atto le azioni necessarie alla formazione di aspiranti imprenditori; concorrere economicamente al conseguimento di tutte le proprie finalità; espletare ogni altro compito che dalle leggi o da deliberati dell'Assemblea sia ad essa direttamente affidato.
Roberto Ricchiardi | Presidente |
Micaela Delsanto | Vice Presidente Vicario |
Valeria Bellino | Vice Presidente |
Paolo Marini | Vice Presidente |
Manuela Pecchio | Consigliere |
Federica Ferrero | Consigliere |
Paolo Castagno | Consigliere |
Giulia Noemi Farina | Consigliere |
La moda chiede "detrazioni fiscali e Giornata nazionale”
La Fashion week milanese, che porta la moda e Milano sul tetto del mondo, contrasta fortemente con un andamento dei consumi che stenta a decollare. Federazione Moda Italia-Confcommercio parla di “una crisi che da congiunturale sembra diventare strutturale”. I saldi estivi, d’altronde, non hanno dato respiro ai negozi di moda: -5% a luglio e -3,9% ad agosto, confermando il calo già registrato nel primo semestre e quello a doppia cifra (-12%) rilevato dal Centro Studi di Confcommercio sul 2019.
“Sul mondo della moda – afferma Federmoda – si sta abbattendo un uragano che travolge ogni anno 6.500 piccole e medie aziende del retail. Questo fenomeno, così forte e repentino, sta indebolendo tutta la struttura della filiera della moda e demotiva l’apertura di nuovi negozi da parte di donne, giovani e imprenditori che vorrebbero iniziare l’esperienza nella vendita a contatto con il cliente”.
“È importante – prosegue Federazione Moda Italia-Confcommercio – che il governo prenda atto di questa evidenza e intervenga immediatamente con la costituzione di un gruppo di lavoro sul commercio all’interno del Tavolo della Moda presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Servono con urgenza provvedimenti che potrebbero finalmente rilanciare i consumi. Uno di questi, da mettere in atto da subito: la possibilità per il consumatore finale di detrarre dalla propria denuncia dei redditi gli importi relativi agli acquisti di abbigliamento, calzature, accessori, intimo, articoli sportivi, tessuti e tessile per la casa effettuati esclusivamente presso i negozi di vicinato. Poter detrarre anche parzialmente le imposte su questa tipologia di acquisti darebbe spazio ad una rinascita dei centri storici, alla riapertura di tante piccole attività che si sono perse in questi anni e ad assumere e formare nuovi collaboratori con indubbi vantaggi per l’economia, la socialità e la sicurezza. L’Italia è un Paese che si contraddistingue, rispetto a tutte le altre nazioni, per questa caratteristica peculiare di un diffuso commercio ed è una ricchezza che bisogna assolutamente tutelare”.
“In un momento di forte effervescenza per l’intero settore in Italia, grazie alla fashion week di Milano - conclude Federazione Moda Italia - chiediamo anche al Governo l’istituzione di una Giornata nazionale della moda italiana che rappresenterebbe un’occasione per raccontare in modo unitario la qualità, la tradizione e l’innovazione che distinguono il nostro sistema moda, rafforzando il senso di appartenenza e offrendo al mondo un’immagine coesa e autorevole del Made in Italy”.
Tavolo della Moda, "Urgente l'istituzione del Gruppo di Lavoro sul Commercio"
La filiera della moda italiana sta attraversando una fase di grande complessità, che richiede un’analisi approfondita per comprenderele dinamiche del retail italiano e individuare strategie efficaci per superare le difficoltà attuali e cogliere le opportunità future. Daun’indagine di Federazione Moda Italia-Confcommercio sulle aziende associate risulta che, prima dei saldi estivi, i negozi di moda hanno venduto il 35% della merce acquistata dai fornitori, evidenziando un calo degli incassi del 5,6% rispetto allo stessoperiodo del 2024. E i saldi di luglio non hanno invertito il trend. In attesa di analizzare i dati del mese di agosto, in questo contesto è fondamentale esaminare attentamente la situazione per identificare le chiavi di volta che possano guidare il settore verso una ripresasostenibile e una crescita duratura.
Per Federazione Moda Italia-Confcommercio, “il mondo della moda sta vivendo un cambiamento epocale, caratterizzato da un'accelerazione senza precedenti nelle tempistiche, negli usi e nelle abitudini dei consumatori. I social e i mezzi di comunicazione hanno amplificato questo fenomeno, collegando indissolubilmente il settore della moda a una complessa situazione economica e geopolitica globale. Il tema dei dazi è solo uno degli aspetti che contribuisce a generare ulteriori fragilità. È necessario coinvolgere non solo il Governo, ma anche le Regioni, i Comuni e le Camere di Commercio per studiare, insieme al sistema dirappresentanza, soluzioni efficaci”.
“Federazione Moda Italia-Confcommercio rappresenta un patrimonio culturale, economico e turistico unico almondo, con migliaia di negozi sparsi su tutto il territorio nazionale, anche nei paesi e nei borghi più piccoli. È fondamentale tutelare questa peculiarità esclusiva italiana. Per questo, è assolutamente indispensabile che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy istituisca al più presto il Gruppo di Lavoro dedicato al Commercio all'interno del Tavolo della Moda. Una delle principali criticità del settore è la disparità di trattamento tra il mercato online e quello fisico. I prodotti di scarsissima qualità vengono spesso venduti online a prezzi bassissimi, grazie a una tassazione più leggera rispetto ai negozi di vicinato e all'esenzione dei dazi sotto i 150 euro di spesa. È necessario applicare il principio 'stesso mercato, stesse regole' per garantire una concorrenza equa e leale”.
“Il Gruppo di lavoro del Commercio del Tavolo della Moda – continua Federmoda – potrebbe essere un'opportunità per mettere in atto urgenti provvedimenti che possano rilanciare i consumi e per definire parametri e regole che evitino squilibri all'interno della filiera della moda. Stiamo evidenziando una situazione assurda che vede le aziende nel doppio ruolo di fornitrici e concorrenti nel processo distributivo, con il fornitore che diventa spesso il più agguerrito concorrente dei negozi retail. È fondamentale trovare un equilibrio tra le esigenze dei diversi attori del settore, nel rispetto reciproco degli impegni”.
“Per mantenere vive le nostre attività commerciali – conclude Federazione Moda Italia-Confcommercio – sarà necessario fare investimenti non solo economici, ma anche nello stile e nel comportamento dei singoli negozi, per aggiornarli alle esigenze del mercato. Lavoriamo in un’ottica positiva, riscontrando un leggero aumento dei clienti, soprattutto i più giovani, che si rivolgono ai negozi fisici per toccare e provare la merce e per avere un contatto umano con persone che possano ascoltare e consigliare. Questa è la forza del commercio di vicinato, che non dobbiamo disperdere anzi proteggere per esaltarne i valori culturali, sociali ed economici”.
Tavolo della Moda del MIMIT: Le proposte di Federazione Moda Italia-Confcommercio per il commercio di prossimità
In occasione del Tavolo nazionale della Moda, convocato dal Ministro Adolfo Urso ieri, 22 luglio, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Federazione Moda Italia–Confcommercio manifesta il proprio apprezzamento per l’intenzione espressa dal Ministero che venga al più presto istituito, all’interno dello stesso Tavolo, un gruppo di lavoro specifico dedicato al commercio e agli operatori commerciali della moda, così come richiesto con determinazione dalla Federazione stessa.
“Ringrazio il MIMIT e il Ministro Adolfo Urso – ha dichiarato Federazione Moda Italia-Confcommercio – per l’attenzione riservata anche al commercio. Il Tavolo della Moda si è svolto in modo costruttivo e ci ha permesso di evidenziare l’urgenza di un Piano Italia per la Moda, capace di rilanciare e consolidare l’intera filiera, dalla produzione alla distribuzione commerciale, valorizzando in particolare il ruolo dei negozi di prossimità, autentici baluardi del Made in Italy e dell’identità delle nostre città. In quest’ottica, stiamo anche intensificando il dialogo con Confindustria Moda e Assomoda per condividere insieme obiettivi di breve, medio e lungo periodo”.
“Nel corso dell’incontro al Ministero – ha proseguito Federmoda – abbiamo illustrato un pacchetto di proposte concrete per rafforzare il commercio al dettaglio con il conseguente rilancio dei consumi: 1) introduzione di detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi IRPEF per gli acquisti di prodotti moda effettuati nei negozi di prossimità; 2) IVA agevolata sui prodotti di moda Made in UE e sostenibili; 3) un credito d’imposta del 30% sulle locazioni commerciali o una cedolare secca, subordinata a una riduzione concordata del canone; 4) un credito d’imposta del 100% sui costi di commissione per i pagamenti digitali a favore dei negozi con fatturato fino a 2 milioni di euro; 5) un fondo per il ricambio generazionale, l’innovazione e l’ammodernamento dei negozi; 6) l’abolizione dell’esenzione dei dazi sotto i 150 euro e un contributo fisso per ogni pacco proveniente da Paesi extra UE. Serve anche un Patto di filiera con l’obiettivo di applicare il principio ‘stesso mercato, stesse regole’ con l’obiettivo di arginare la concorrenza delle grandi piattaforme online e di alcuni nostri stessi fornitori che scavalcano la distribuzione tradizionale. Siamo fortemente preoccupati – ha concluso Federazione Moda Italia-Confcommercio – perché si è passati da una competizione leale dettata da un mercato con delle regole certe che hanno permesso un pluralismo distributivo a una concorrenza sempre più sleale e che non vorremmo divenisse addirittura letale per il retail e, per effetto domino, anche per l’intera filiera e per le stesse città messe a rischio di desertificazione commerciale”.
Al via i saldi estivi: la lista di Federazine Moda Italia-Confcommercio dei prodotti più ricercati nei negozi di moda
Con l’avvio ufficiale dei saldi estivi 2025, Federazione Moda Italia-Confcommercio segnala un clima di grande attesa e rinnovato entusiasmo tra i consumatori e i negozi di moda, in un contesto in cui il rapporto qualità-prezzo torna ad essere centrale per gli acquisti. Sulla base delle segnalazioni ricevute dai negozi, Federazione Moda Italia ha elaborato una lista di prodotti più richiesti in questa prima fase di saldi estivi 2025:
- Abiti uomo e donna leggeri e giacche in lino e cotone
- Polo e T-shirt cotone
- Camicie in lino
- Pantaloni e bermuda
- Giubbotteria di mezza stagione
- Sneakers uomo/donna e Sandali donna
- Intimo e costumi da bagno
- Abbigliamento e calzature bimbo
- Abbigliamento sportivo e activewear
- Zaini e accessori travel
Per Federazione Moda Italia-Confcommercio: “I saldi rappresentano una risposta vera e autentica di migliaia di imprese del commercio di moda alla sempre più intensa competizione dei nostri stessi fornitori e dell’online. I veri saldi sono quelli che iniziano il 5 luglio e consentono al consumatore finale di acquistare con la sicurezza del prezzo e la trasparenza dello stesso. Solo nei negozi di prossimità è possibile vivere un’esperienza unica grazie ad un servizio esclusivo e a consigli personalizzati. Invito, quindi, tutti i consumatori ad entrare e cogliere le vere occasioni nei negozi di fiducia”.
Confcomercio sui saldi estivi: 203 euro la spesa media a famiglia
Partono il 5 luglio in tutta Italia i saldi estivi ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano (16 luglio). Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 203 euro – pari a 92 euro pro capite - per un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro.
Federazione Moda Italia-Confcommercio commenta: “I saldi sono un momento importante per fare shopping di qualità, risparmiando e vivendo appieno la vitalità delle nostre città. Nonostante le difficoltà legate alla situazione internazionale, l'arrivo di 19 milioni di turisti stranieri negli aeroporti italiani offre segnali di speranza. L'estate 2025 si preannuncia come la migliore del terzo millennio in termini di turismo e auspichiamo che lo sia anche per gli acquisti nei negozi di moda. Comprare nei nostri negozi significa mantenere vivo il cuore pulsante delle nostre comunità e preservare occupazione e identità territoriale. L'andamento delle vendite durante i saldi avrà effetti importanti, influenzando di conseguenza la campagna acquisti per la prossima collezione primavera/estate 2026. Per sostenere i consumi interni e il commercio di prossimità, occorre sicuramente il ritorno agli acquisti da parte dei consumatori, ma anche il sostegno del Governo e l'impegno dei fornitori a rispettare i ruoli all'interno della filiera della moda evitando una inutile e sleale concorrenza.”
Estate 2025: al via i saldi con il sorriso e… il sole!
Con l’arrivo dell’estate più calda e soleggiata degli ultimi anni, i saldi estivi 2025 si annunciano con una ventata di entusiasmo e opportunità per consumatori e commercianti.
A partire da sabato 5 luglio, per otto settimane, le vetrine dei negozi si accenderanno di colori, sconti e occasioni da non perdere. Un appuntamento che coniuga la voglia di leggerezza tipica della bella stagione con il piacere dello shopping intelligente.
Nonostante le temperature torride di questi giorni, o forse proprio grazie a esse, l’atmosfera è frizzante e ottimista: l’estate fa bene al commercio e i negozi di vicinato sono pronti a dare il meglio di sé.
“Il cliente - dichiara Roberto Ricchiardi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio-Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo - trova nei negozi di prossimità assistenza e consulenza quotidiana”.
“In un mondo dominato da grandi piattaforme online, la presenza umana e la professionalità dei negozianti locali fanno la differenza”.
Come per la precedente edizione, anche questa si svolgerà con l’applicazione piena del nuovo Codice del Consumo, che regola con più chiarezza sconti, promozioni, liquidazioni e anche le vendite online. Un cambiamento importante, voluto da Federazione Moda Italia e Confcommercio, che punta a garantire trasparenza, correttezza e parità di condizioni tra i vari canali di vendita.
I saldi riguarderanno tutto ciò che segue il ritmo delle stagioni: abbigliamento, calzature, accessori moda, abbigliamento sportivo, casalinghi e molto altro. Con regole uniformi su tutto il territorio nazionale, si evitano le “migrazioni da saldi” e si tutela il commercio locale, rafforzando la competitività in modo sano.
Nel frattempo, al Tavolo della Moda nazionale, restano le richieste avanzate al Governo per un sostegno più forte al comparto moda italiano: dalla riduzione dell’IVA alla cedolare secca per gli affitti commerciali ridotti, fino alla detrazione fiscale sui consumi Made in Italy. Misure che potrebbero dare nuovo slancio a un settore vitale per l’economia e per l’identità culturale del Paese.
“Il periodo dei saldi – afferma Danilo Rinaudo, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo – è un’occasione imperdibile per i clienti/consumatori, che nei negozi di vicinato potranno qualità e cortesia di sempre, con grande varietà di scelta”.
“I saldi rappresentano un passaggio cruciale, in quanto si attendono scelte strategiche e decisioni importanti, in un’ottica di collaborazione lungo tutta la filiera.”
Con l’estate che promette sole e giornate lunghe, i saldi 2025 si presentano come un’occasione ideale per coniugare risparmio, stile e piacere. Che sia per un nuovo paio di sandali, un abito fresco o un regalo per sé stessi, il momento è quello giusto: l’estate è qui, e anche le buone occasioni.
Federazione Moda Italia-Confcommercio all'edizione 108 di Pitti Uomo
“Moda e made in Italy verso il futuro”, questo è il tema affrontato da Federazione Moda Italia-Confcommercio all’edizione 108 di Pitti Immagine omo. Un tema che richiama le radici profonde del nostro patrimonio culturale e commerciali, per ricordare che il futuro economico della moda e urbanistico del nostro Paese si costruisce partendo dall’orgoglio delle nostre tradizioni e dalla forza delle nostre imprese.
Per Federazione Moda Italia-Confcommercio: “Il Pitti è da sempre luogo di lavoro, ma soprattutto di emozioni, idee, ricerca, innovazione e networking. Ed è proprio da qui al Pitti che si consolida, alla presenza di numerosi imprenditori, una fase innovativa nei rapporti di filiera per valorizzare il ruolo del punto vendita, cuore pulsante della nostra economia e vetrina diffusa nelle nostre città con l’obiettivo di superare insieme ai fornitori le incertezze e le difficoltà del mercato. L’andamento stabile delle vendite a maggio, non conforta ancora dai cali importanti registrati nei primi quattro mesi dell’anno. I nostri negozi vanno visti come protagonisti della ripresa, interpreti principali della crescita del settore moda, del made in Italy e del Pil del nostro Paese. Parte da qui, dalla culla del Rinascimento italiano dove sono nate le botteghe, l’invito di Federazione Moda Italia-Confcommercio a fare di tutto per salvaguardare quel patrimonio d’imprese che ci differenzia dall’omologazione dell’offerta commerciale globale che risulta sempre più spesso generalista e sempre meno sostenibile. Ai fornitori chiediamo di porre in essere azioni di collaborazione alla vendita evitando pericolose sovrapposizioni e arroccamenti. Al Governo chiediamo di supportare il processo d’innovazione e sostenibilità dell’intera filiera della Moda attraverso detrazioni fiscali a favore dei consumatori sugli acquisti di moda effettuati nei negozi di prossimità e un sostegno agli stessi negozi attraverso crediti d’imposta sui costi di gestione, locazioni, magazzini e pagamenti digitali. Serve poi, un intervento deciso all’insegna del principio ‘stesso mercato, stesse regole’ utile a fronteggiare la concorrenza sleale di alcuni colossi del web per superare evidenti squilibri commerciali generati dalla globalizzazione. Non ci può essere Made in Italy senza negozi di moda, così come non ci possono essere città vive e sicure senza commercio di prossimità. Solo così potremo continuare a scrivere il futuro della moda italiana, mantenendo vivo il cuore del nostro Paese. Le nostre imprese hanno bisogno di essere sostenute e sanno di poter contare sul nostro supporto. Questo è l’impegno di Federazione Moda Italia-Confcommercio".
Giornata Nazionale del Made in Italy: la moda italiana protagonista tra sfide globali e identità locali
In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, promossa il 15 aprile dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Federazione Moda Italia-Confcommercio accende i riflettori sul ruolo chiave dei negozi di moda italiani, custodi di eccellenza e autenticità in un momento di forti incertezze per il settore che deve affrontare sfide economiche e commerciali senza precedenti. Con 164.369 esercizi commerciali e quasi 300.000 addetti, la moda al dettaglio rappresenta non solo un asset economico, ma anche un presidio sociale nei centri urbani e nei piccoli comuni, contribuendo a vivacizzare strade e piazze con relazioni umane, servizi, luci, sicurezza e decoro.
“La Giornata del Made in Italy è un’occasione preziosa per evidenziare i reali valori della nostra moda – afferma Federazione Moda Italia-Confcommercio. I negozi non sono semplici punti vendita, ma autentici ambasciatori del nostro stile e della nostra cultura, capaci di coniugare estetica ed etica. Sono un ponte tra arte e commercio, passato e futuro, riflesso delle tendenze sociali e anche punti di riferimento per i turisti che cercano l'autenticità e le eccellenze del nostro Paese. La moda italiana, se ben interpretata lungo tutta la filiera, rappresenta un potente strumento di narrazione del ‘Sense of Italy’, quell’identità fatta di eleganza, qualità e sostenibilità che il mondo ci invidia. Da qui l’appello ai consumatori a scegliere prodotti di qualità e ‘fatti in Italia’, duraturi e responsabili, in alternativa alla moda ‘usa e getta’ “.
“Investire nei negozi di moda – conclude Federmoda – significa investire nel futuro delle nostre imprese e delle nostre città. Chiediamo al Ministero di sostenere concretamente l’intera filiera, a partire proprio da quei punti vendita che ogni giorno raccontano il meglio del Made in Italy a cittadini e turisti, rafforzando il legame tra cultura italiana e territorio e diventando motori della nostra identità e dei nostri valori”.
Saldi, a luglio vendite -8,1%. Federmoda: “Serve un cambio di passo per sostenere chi resiste, anima le città e dà lavoro. Al Ministro Urso tre proposte”
Secondo i dati di Federazione Moda Italia-Confcommercio, a seguito del monitoraggio effettuato sulle imprese associate, le vendite di prodotti di moda (abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile casa e articoli sportivi) hanno registrato un calo medio del 4,6% nel I semestre 2024 e neppure i saldi di luglio sono riusciti a invertire il trend dei consumi, con una perdita media in valore dell’8,1% sullo stesso periodo di luglio del 2023. Il 60% delle imprese che hanno risposto al questionario ha riportato, infatti, vendite in calo, mentre il restante 40% ha registrato una crescita (15%) o una stabilità (25%).
Per Federazione Moda Italia-Confcommercio, “Dopo un primo semestre così complicato per i negozi di moda, gli sconti più importanti di questo periodo potrebbero determinare per i consumatori un maggior interesse per i capi più significativi da indossare e sfoggiare durante le vacanze estive. Ma di questo passo si vedranno aumentare solo le chiusure dei negozi. Preoccupa molto il fatto che nel solo 2023 siano spariti dalle nostre strade 5.080 negozi di moda, che hanno lasciato quasi 10.000 persone in cerca di nuova occupazione. Rimane, quindi, un senso d’impotenza per un recupero e rilancio di un settore che rappresenta un fondamentale pilastro dell'economia nazionale, contando 170.828 punti vendita che occupano 299.890 addetti. Come Federazione Moda Italia-Confcommercio stiamo lavorando su più fronti, sia a livello nazionale che territoriale, per ridare fiducia alle imprese e per diffondere il valore economico e sociale dei nostri negozi di prossimità. Da più tempo lanciamo segnali di preoccupazione e allarme di tenuta dell’intero comparto. Servono, però, risposte urgenti e concrete con interventi mirati ed innovativi per contribuire alla crescita del PIL nazionale. Riteniamo che dalle nostre proposte al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al Tavolo della Moda del 6 agosto scorso, si potranno trovare soluzioni per arrestare quest’emorragia commerciale. Sono soluzioni che potrebbero essere determinanti per tutta la filiera perché se chiudono i negozi di prossimità potrebbero essere inevitabilmente coinvolti anche altri soggetti imprenditoriali dalla produzione della materia prima al confezionamento fino agli agenti e rappresentanti. È fondamentale che il Governo - come sostenuto dal Presidente di Confcommercio - intervenga per sostenere la riqualificazione urbana attraverso il miglior utilizzo dei fondi del PNRR. Per quanto riguarda il settore moda, occorre una tutela dei negozi fisici dai colossi del web attraverso il rispetto del principio dello ‘stesso mercato stesse regole’ e un’azione diretta al rilancio dei consumi interni attraverso alcuni innovativi provvedimenti che segnaleremo al Ministro Urso in un documento di proposte e in particolare: 1) l’introduzione di una detrazione d’imposta sulla dichiarazione dei redditi dei contribuenti per l’acquisto di prodotti di moda sostenibili effettuato nei negozi fisici; 2) l’applicazione di un'aliquota IVA agevolata sui prodotti di moda; 3) un credito d’imposta del 30% sulle locazioni commerciali o una cedolare secca sugli affitti commerciali condizionati all’obbligo di una congrua riduzione dei canoni di affitto a seguito di specifico accordo tra locatore e conduttore”.
Saldi estivi 2024 da sabato 6 luglio. Ricchiardi, “Il cliente trova nei negozi di vicinato assistenza e consulenza quotidiana”.
“I negozi di vicinato sono pronti - dichiara Roberto Ricchiardi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – ad accogliere i clienti con l’assistenza e la consulenza di sempre, nel rispetto delle regole, grazie agli accordi nazionali con le Associazioni dei Consumatori”.
“Ricordiamo – precisa Ricchiardi - che è in vigore l’applicazione del nuovo Codice del Consumo, che modifica le norme su sconti, promozioni, liquidazioni e saldi ed introduce per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online”.
Un’importante risposta alla richiesta di Federazione Moda Italia e Confcommercio a tutela del principio “stesso mercato, stesse regole”.
Federazione Moda Italia-Confcommercio ritiene importante migliorare il rapporto con i fornitori che deve essere aggiornato alla situazione economica generale.
Nell’ambito del Tavolo della Moda nazionale, al Governo sono state richieste la detrazione d’imposta sui consumi di moda Made in Italy, la riduzione dell’IVA sui prodotti di Moda e cedolare secca sulle locazioni a seguito di riduzione del canone.
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro – pari a 92 euro pro capite - per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro.
I saldi inizieranno sabato 6 luglio, per una durata di otto settimane ed interesseranno tutti quei settori soggetti all’evoluzione della moda ed alla stagionalità, quindi, per esempio, abbigliamento, calzature, accessori moda, abbigliamento sportivo, casalinghi e quant’altro.
L’uniformità di norme previste evita le cosiddette “migrazioni da saldi” ed un’inutile concorrenza tra territori.
“Con l’auspicio - interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – che si consolidi lo shopping e che i saldi estivi siano un’occasione importante per sia per il Cliente che per l’imprenditore commerciale”.
“Sono confidente – conclude Chiapella – che con l’applicazione della Direttiva Omnibus vengano eliminate le possibili sacche di illegalità e che vengano riequilibrati i rapporti di forza in un mercato che non può rimanere senza regole. Occorre dare certezze alle imprese per garantire i valori della nostra società e creare una prospettiva”.
“I saldi – conclude Luca Chiapella - rappresentano per i consumatori un’opportunità da non perdere, perché potranno acquistare prodotti di moda e di qualità con un’ampia scelta. Per il comparto, invece, è il momento di decisioni e scelte essenziali per il prossimo futuro in un rapporto di filiera”.