Silb-Fipe

Silb-Fipe

Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo

Il SILB nasce nell’ambito della FIPE con la denominazione Sindacato Nazionale Pubblici Esercizi con Orchestra Varietà e Danze il 24.02.1967 e il 19.09.1985 assume la denominazione di Sindacato Italiano Locali da Ballo. Nel 1995, pur mantenendo la stessa sigla, muta la denominazione in Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo.

Attualmente è presieduto da Maurizio Pasca, imprenditore salentino. SILB-FIPE aderisce a CONFTURISMO e a livello internazionale ad HOTREC organizzazione del più ampio settore HO.RE.CA. La sede è presso FIPE-CONFCOMMERCIO a Roma in Piazza G.G. Belli 2.

ORGANIZZAZIONE

SILB-FIPE, Organizzazione leader del settore dell’intrattenimento serale e notturno, associa oltre il 90% delle imprese del comparto censite dalle Camere di Commercio.

E’ strutturata in ambito territoriale, tramite gruppi provinciali all’interno del sistema FIPE-Confcommercio. In tale contesto è ormai presente in 103 province.
A livello regionale è organizzata in Coordinamenti regionali Silb-Fipe all’interno delle Unioni Regionali Confcommercio.

MISSION

Silb offre alle Associazioni territoriali ed ai singoli soci, competenze specifiche nel settore, tutela legale, assistenza politico-sindacale, promuovendo la formazione e la crescita professionale  di impresa e fornendo strumenti di orientamento e di sviluppo.

Rappresentanti
Federica Toselli Rappresentante

Celebrata a Cuneo l’ottava edizione della Giornata nazionale “Legalità ci piace!” in collegamento streaming con Confcommercio nazionale

Chiapella, “Occorre porre attenzione alle istanze delle imprese, la pandemia, la crisi di liquidità e la stagnazione dei consumi rischiano di esporre gli imprenditori a fenomeni criminali

Al termine consegnato a S.E. il Prefetto il documento sul fenomeno in Provincia

Grazie alla presenza in video di S.E. il Prefetto Fabrizia Triolo, del Questore Nicola Parisi e di Autorità civili e militari della Provincia e dei presidenti delle dieci Ascom territoriali e dei presidenti delle categorie rappresentate, si è tenuto oggi l’ormai tradizionale appuntamento di Confcommercio, occasione nella quale porre al centro dell’attenzione le problematiche legate al fenomeno dell’illegalità e dell’abusivismo. Al termine è seguito un incontro di una delegazione di Confcommercio ed Associazione Albergatori e Ristoratori con S.E. il Prefetto e la consegna del documento riguardante il tema.

Quest’anno in particolare si è posta l’attenzione su due fenomeni pericolosi legati alla crisi economica e sociale causata da Covid-19 e pandemia, il fenomeno dell’Usura e le infiltrazioni politiche nelle manifestazioni di protesta.

Intere filiere, in particolare quella del turismo – pubblici esercizi, alberghi, tour operatori, trasporti, discoteche, lo shopping, la cultura ed il tempo libero – ma anche molti comparti del commercio al dettaglio, soprattutto abbigliamento, calzature ed accessori moda, hanno registrato crolli verticali di fatturato e moltissime imprese di questi settori hanno chiuso definitivamente l’attività.

“Si tratta di una situazione – afferma Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – che soprattutto durante il primo lockdown si è resa ancor più drammatica con la “pressione” della criminalità, che si è fatta sentire su una consistente parte delle micro e piccole imprese del commercio e dei pubblici esercizi”. “Circa il 10% degli imprenditori è risultato esposto all’usura oppure a tentativi di appropriazione “anomala” dell’azienda”.

Negli ultimi sei mesi è aumentato il numero di imprenditori che ha chiesto prestiti a soggetti fuori dai canali ufficiali (14% contro 10%).

La protesta e la politica, se al di fuori di un quadro di legalità, comportano rischi reali per la tenuta sociale.

“La strumentazione del disagio sociale – precisa Chiapella – e della disperazione da parte di ambienti e politici di vario tipo vanno “a braccetto” quando la rabbia è reale, frutto di un anno di gestione dell’emergenza sanitaria legata al “Covid”.

“Si tratta di una rabbia – interviene Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo – accumulata per mancati ristori, in molti casi mai arrivati, ma soprattutto a causa di aperture annunciate e poi smentite, adeguamenti e messa in sicurezza dei locali onerose a carico di categorie che non lavorano da mesi; una rabbia dietro la quale si nascondono furbetti ed evasori, però non cambia il problema”.

“Siamo coscienti – conclude Chiapella – che lo Stato non possa farsi carico interamente delle perdite di interi settori, ma ha il dovere di dare certezze su aperture e tutelare chi non può ancora “ripartire””. “In questa situazione di tensione sociale è forte il rischio di attacco all’ordine pubblico ed alla legalità; la strumentazione politica non è ammessa dal nostro punto di vista”. “Denunciamo e condanniamo con fermezza ogni forma di protesta al di fuori della legalità; auspichiamo una significativa velocizzazione delle vaccinazioni e nel contempo date certe sulle riaperture”.

Dopo il flash mob di fine febbraio, prosegue lo stato di agitazione del Settore Wedding/Cerimonie/Eventi con l’incontro odierno con il Prefetto

Chiapella, “Con i colleghi di Insieme per il Wedding abbiamo esposto le problematiche legate alla lunga inattività di un settore che coinvolge una pluralità di interpreti”

Il settore del Wedding-Cerimonie-Eventi è profondamente provato dalla chiusura imposta dal Governo nell’ambito dei provvedimenti della pandemia.

Dopo un mese dal flash mob organizzato in Piazza Galimberti dal raggruppamento “Insieme per il Wedding” in collaborazione con Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo, vista l’assenza di un decisivo cambio di passo da parte del nuovo Governo, una delegazione del settore, composta da Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo, Comm. Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo, Marco Manfrinato, Segretario generale di Confcommercio e Paola Destefanis, Silvio Bella e Luca Giraudo in rappresentanza di “Insieme per il Wedding”, ha incontrato oggi il Prefetto Dr.ssa Fabrizia Triolo per esporre lo stato di profonda prostrazione nel quale vivono migliaia di aziende, professionisti, partite iva e lo loro famiglie.

“Con i Colleghi di “Insieme per il Wedding” – interviene Luca Chiapella, Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – abbiamo incontrato il Prefetto quale rappresentante territoriale del Governo, al quale abbiamo portato le istanze di settori diversi tra di loro, ma che insieme rappresentano una percentuale importante del Pil nazionale”.

“Come per altre circostanze – dichiara Chiapella – abbiamo riscontrato da parte della Dr.ssa Triolo profondo interesse rispetto alle problematiche portate alla sua attenzione e delle quali abbiamo ricevuto rassicurazione che verranno portate all’attenzione dei tavoli istituzionali perché si possano ricevere gli opportuni riscontri in termini economici e di prospettiva riguardante la riapertura delle attività”.

“Nel rispetto dei ruoli istituzionali - interviene Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo – abbiamo rappresentato al Prefetto che si tratta di un settore – quello del wedding-cerimonie-eventi che non rientra dei costi immediatamente, ma ha necessità di una programmazione semestrale se non annuale”.

“Come Confcommercio con “Insieme per il Wedding – conclude Luca Chiapella – ribadiamo che le aziende, i liberi professionisti e le partite iva di questo settore strategico dell’economia hanno bisogno di programmazione e questa programmazione può soltanto arrivare da una gestione dell’emergenza che consideri realmente la peculiarità delle categorie coinvolte”.

Il Wedding vuole tornare a lavorare ed a far sognare con matrimoni, cerimonie ed eventi!

Crolla l'occupazione nei pubblici esercizi, persi 243 mila posti di lavoro

Fipe-Confcommercio: “Colpiti soprattutto i giovani”

L’anno orribile della pandemia e delle misure restrittive imposte ai pubblici esercizi presenta il conto. Ed è un conto salatissimo.

L’ufficio studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi, ha infatti raccolto ed elaborato i dati INPS relativi ai livelli occupazionali del 2020: bar, ristoranti, discoteche e imprese di catering e banqueting hanno perso 243mila occupati rispetto al 2019, quando sfioravano il milione. A sparire sono stati principalmente cuochi, camerieri, barman e tra questi anche poco meno di 20 mila apprendisti. Proprio i giovani pagano il conto più salato di questa crisi: 7 su 10 di coloro che hanno perso il lavoro hanno meno di 40 anni.

In termini assoluti la contrazione maggiore ha interessato ristoranti (-25,2%) e bar (-26,2%) mentre in termini relativi il settore più penalizzato è quello delle discoteche con una flessione dell’occupazione dipendente di 3000 unità, pari al 57,4%.

Il blocco dei licenziamenti ha scaricato gli effetti della crisi sul lavoro a tempo determinato e stagionale: 166mila, il 54,9%, erano infatti lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, mentre il 40,7% erano contratti stagionali. Non si trattava di “lavoretti” perché in 6 casi su 10 l’orario di lavoro era a tempo pieno.

A pagare il dazio più alto son state le regioni del Centro Italia, Toscana e Lazio in testa, dove gli occupati sono scesi del 27,6%, seguite a ruota dalle regioni del Nord Ovest, dove il crollo si è fermato mediamente al 25,8%.

“Le nostre peggiori previsioni si sono avverate – sottolinea la Fipe Confcommercio –. Le imprese sono ormai allo stremo, senza più l’ossigeno necessario per respirare. Il mondo della ristorazione nel 2020 è dovuto stare chiuso forzatamente per 160 giorni, mentre ai locali da ballo e alle imprese di catering è andata persino peggio. Ogni volta che si intravedeva uno spiraglio di ripresa, ecco arrivare nuove chiusure. In questo modo si è smesso di investire sul futuro e infatti tra i più penalizzati ci sono stati i giovani e i giovanissimi. La speranza è che si possa invertire il trend una volta per tutte e che questo sia davvero l’ultimo sforzo. Ma occorre programmare la ripartenza sin da subito”.

Vicini al Mondo della Ristorazione

Il Presidente dell'Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo, a seguito dell'articolo di Elena della Trattoria da Lele di Murazzano apparso su La Stampa di ieri, 1° Marzo 2021, dichiara, anche a nome della Giunta, la sua vicinanza al mondo della ristorazione

Un mondo in sofferenza, come anche lo sono in forma diversa gli alberghi, i bar, le agenzie di viaggio, i campeggi, i locali da ballo e di spettacolo e più in generale il comparto della montagna.
Una sofferenza che deriva da una pandemia di immani proporzioni che colpisce a vario livello tutto il comparto rappresentato dall'Associazione.

 

Cominciamo col dire che i Ristoratori NON sono degli untori; un termine che fortemente rigettiamo.

Purtroppo va evidenziato, quale esempio generico, che, per una serie di concause, spesso i tempi con cui ci vengono comunicate le variazioni di colore - che inevitabilmente comportano oggettivi problemi gestionali - sono ridicoli. Tante sono le cose che possono esser migliorate per dare respiro.

Il mondo della ristorazione NON si lamenta fine a sé stesso, ben comprendendo che è vittima del momento. Ma non per questo il comparto va abbandonato.

Gli Esercenti si sono adoperati in tutto e per tutto al fine di adeguarsi alle varie normative ed hanno investito in questo ingenti risorse. Malgrado ciò a volte accade che ci sia chi tra gli avventori chi crea assembramenti che di fatto penalizzano i gestori.

Ragione per la quale il mondo della ristorazione ne patisce.

Oltre a rigettare con forza il termine di "untori" si chiede quindi una maggior attenzione alle tempistiche che stabiliscono norme a seconda del colore, si chiedono ristori adeguati parametrati ad altri Stati membri dell’Unione Europea. È noto che in alcuni Paesi i ristoranti siano altrettanto chiusi, per periodi persino più lunghi dei nostri. Ma di contro in questi Paesi i ristori riservati sono puntuali e cospicui. Di certo ben maggiori rispetto a quel poco che fino ad oggi è arrivato a noi.

Chiediamo anche politiche di vaccinazione adeguate, celeri e rispondenti alla necessità di giungere ad una sorta di immunità di gregge che consenta a tutto il comparto turistico, non solo alla ristorazione, di riprendere a operare come tutti si aspettano. E tutto quanto il Governo può e vorrà fare per dare ossigeno, quell'ossigeno che il virus priva non solo a coloro che si ammalano ma anche all’economia.

La cultura dell'enogastronomia è uno dei fiori all'occhiello del Turismo e non solo di quello.

Facciamo in modo che NON muoia! Fate in modo di preservarla, sostenendola!

Silb-Fipe-Confcommercio presenta #MUSICAFUTURA // un anno senza noi

Lunedì 22 febbraio 2021, dalle ore 14,00

Febbraio 2020-febbraio 2021: un anno trascorso senza musica, senza la sua forza aggregante e comunicativa; un anno che ha cambiato le vite di tutti noi, sul quale riflettere e trovare spunti per una ripartenza in piena sicurezza. In quest’ottica e con questa prospettiva lunedì 22 febbraio 2021 (dalle ore 14 alle ore 20) SILB-Fipe-Confcommercio promuove presso il Teatro Accademico di Castelfranco Veneto (Treviso) la giornata #MUSICAFUTURA (un anno senza noi), con una serie di panel tesi a coinvolgere tutti i protagonisti dell’industria musicale: tutto in diretta streaming sul sito di SILB-FIPE

“Un anno di locali chiusi – afferma Federica Toselli, presidente del Sindacato Discoteche e Locali da ballo Silb-Fipe-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo - con la speranza che tutti possano ripartire nel momento in cui il Governo e la situazione della pandemia consentirà le riaperture; Silb-Fipe – precisa Toselli - sta lavorando per ridiscutere sicurezza e capienze, comunicazione di strategia per le riaperture, dialogo continuo con la Siae, trattative sui contratti dei lavoratori e con il Governo per i ristori“. 

“Siamo al fianco – interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – delle discoteche, dei locali da ballo, del mondo dell’intrattenimento, divertimento, della musica e dello spettacolo, ai quali da troppo tempo è impedito di poter lavorare e svolgere la loro importante funzione sociale ed economica; troppe famiglie sono alla fame senza gli opportuni ristori”.

“Un ringraziamento particolare – conclude Federica Toselli - va alla Regione Piemonte nella persona del suo presidente Alberto Cirio per gli interventi straordinari attivati per il settore, un primo come Bonus Piemonte 2020 ed un secondo in via di definizione, un aiuto importante!”.

Il programma di #MUSICAFUTURA:

ore 14.00 #MUSICAFUTURA: introduzione

ore 14.45 Silb-Fipe-Confcommercio: contarsi e raccontarsi ripartendo dalle soluzioni

ore 16.00 Il Ballo 2.0, il fattore innovazione: alleanza di pratiche virtuose

ore 16.30 L’orizzonte è comune: chi lavora per migliorare le regole del gioco (F.M.U.)

ore 17.30 Quando il ballo è di coppia

ore 18.00 Se i protagonisti sono i ragazzi e ragazze (e lo sono per davvero)

ore 18.40 Clubbing, etica, cultura, comportamenti: una sfida importante

ore 19.15 #MUSICAFUTURA: quale futuro per la musica da ballo

Partecipano : SILB-Fipe, Accademia da Ballo Riva Salsera, A-DJ, AID, AISS, Assomusica, Audicoop, Co.Ge.U, Sils, De Musica, Disma, El Patio, Ekonore, Mamamia Club, Obis, Produzione Bagutti, Sils, SuperART, Tenax Firenze, unannosenzamusica, Worldrise.

Nel corso della giornata gli interventi saranno accompagnati da una serie di contributi video provenienti da tutta Italia.

Il SILB è nato nel 1967, nell’ambito di Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) come Sindacato Nazionale Pubblici Esercizi con Orchestra Varietà e Danze; nel 1985 ha assunto la denominazione di Sindacato Italiano Locali da Ballo, mutata nel 1995 in Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo , mantenendo la stessa sigla. Dal 2011 è presieduto da Maurizio Pasca.

La programmazione completa e tutti i contenuti di #MUSICAFUTURA a questo link

“Pretendiamo risposte urgenti per evitare che venga azzerato un intero comparto produttivo”

Domani, in video conferenza, incontro con i Parlamentari della Granda organizzato da Confcommercio della provincia di Cuneo ed Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici provinciale

“C’è aspettativa – afferma Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – vista la conferma della presenza virtuale di 6 Parlamentari su 8 eletti, ai quali, insieme a Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori, chiederò impegni precisi su quelle che sono le necessità urgenti e sul medio periodo per tutto il comparto turistico, dei pubblici esercizi, dell’intrattenimento, catering e banqueting e in generale di tutto il settore Horeca”.

“La situazione è drammatica – interviene Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo – perché abbiamo settori che sono fermi da un anno, come l’intrattenimento ed il catering, altri chiusi praticamente da circa 160 giorni come i ristoranti ed i bar che devono servire le consumazioni all’aperto”.

“Ai parlamentari chiederemo – precisa Chiesa – impegni su interventi urgenti per sostenere il settore, quali i crediti d’imposta sui canoni di locazione, l’esenzione dal pagamento dell’Imu per l’anno 2021, provvedimenti sulla liquidità, azzeramento dei costi di commissione e sulle transazioni elettroniche entro i 50 euro per il 2021, prolungamento degli ammortizzatori sociali e decontribuzione sulla cassa integrazione, proroga del credito d’imposta su sanificazione e acquisto dpi fino al 31 dicembre 2021, azzeramento dell’Iva sulla somministrazione durante il periodo della crisi ed esenzione dalla Tari e di tutti i tributi locali”.

“In troppi pensano – conclude Luca Chiapella - che sia sufficiente riaprire per riprendere l’attività: non è così e non lo sarà più per una serie di concause, come le infrastrutture digitali e stradali che da troppi anni penalizzano l’intera provincia di Cuneo”.

Appello dei Pubblici Esercizi a Patuanelli: “Abbiamo una strategia per riaprire. Voi restituiteci la Dignità”

Restituire la Dignità al settore dei Pubblici Esercizi, attraverso un piano ben definito che conduca a una riapertura in sicurezza dei locali. Una riapertura anche graduale, purché stabile e in grado di garantire l’effettiva possibilità di lavoro a 300mila imprese, che negli ultimi 12 mesi hanno registrato circa 38 miliardi di euro di perdita di fatturato.

È questa la principale richiesta contenuta nel documento unitario presentato da Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti al ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso dell’incontro che si è tenuto oggi pomeriggio, per via telematica. Un faccia a faccia fortemente voluto e richiesto dalle associazioni maggiormente rappresentative del settore dei Pubblici esercizi e che ha visto la presenza anche del viceministro Alessia Morani e dei sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

“Nonostante gli investimenti già fatti dagli imprenditori del settore – spiegano Fipe e Fiepet - siamo disponibili a implementare i protocolli sanitari, coinvolgendo anche il Comitato tecnico scientifico, con l’obiettivo di riprendere l’attività serale di ristorazione nelle Regioni gialle e dare la possibilità ai locali di restare aperti almeno sino alle 18 nelle zone arancioni”.

“Nel 2020 il mondo della ristorazione è rimasto chiuso in media 160 giorni, mentre le imprese di catering e i locali di intrattenimento hanno di fatto perduto l’intero anno. Ecco perché – proseguono le associazioni di categoria – è essenziale rafforzare le misure economiche a sostegno del settore, a cominciare dal decreto ristori Quinques, rivedendo i meccanismi di calcolo dei contributi a fondo perduto su base annua. Non solo. È indispensabile esentare i Pubblici esercizi dal pagamento dell’Imu 2021, prolungare gli ammortizzatori sociali fino al termine del periodo di crisi, intervenire sulle locazioni commerciali, prorogando di altri 4 mesi il credito d’imposta e incentivando i locatori a ridurre i canoni ed estendere a 15 anni il periodo di ammortamento anche dei prestiti fino a 800mila euro garantiti dal Fondo Centrale di garanzia. Provvedimenti straordinari per far fronte a un’emergenza straordinaria, che rischia di far scomparire un settore che dà lavoro a 1,2 milioni di persone e rappresenta una componente essenziale della filiera agroalimentare e dell’offerta turistica del nostro Paese”.

“Serve ingranare una marcia diversa – concludono Fipe e Fiepet -, che inverta la stessa impostazione di principio riservata in questi mesi al settore dei Pubblici Esercizi, vittime di un rating reputazionale massacrato dalle insinuazioni sulla sicurezza e dalla classificazione di attività “non essenziali. Le nostre imprese non sono interruttori, ma da sempre tengono accesa la luce in tutto il Paese: oggi meritano questo rispetto” Apertura e disponibilità da parte del Ministro Patuanelli che ha ritenuto condivisibili le considerazioni e le richieste fatte dalle associazioni. Il Ministro ha inoltre dichiarato di aver già richiesto un tavolo di confronto con il Ministro della Sanità e con il CTS per discutere sulle modalità di ripartenza del settore intervenendo sui Protocolli Sanitari, ha condiviso l’ipotesi di un commissario straordinario che gestisca lo stato di crisi del comparto, e ha confermato lo stanziamento di ulteriori ristori perequativi e progressivi, rapportati alle perdite di fatturato dell’intero anno 2020, mentre per l’esercizio 2021 si procederà inizialmente riprendendo le vecchie modalità utilizzate per gli indennizzi a fondo perduto.

Le rappresentanze dei Pubblici Esercizi incontrano Patuanelli: “Presenteremo un piano di interventi per ripartire”

È fissato per lunedì prossimo alle 16 l’incontro tra i vertici di Fipe-Confcommercio, Fiepet Confesercenti, i sindacati dei lavoratori del settore e il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. L’incontrò era stato richiesto con una lettera dalle stesse associazioni delle imprese del settore e dai sindacati dei lavoratori - Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil- il 4 gennaio scorso. Obiettivo dell’incontro é quello di individuare un piano di interventi efficaci e coordinato a sostegno dei lavoratori e delle imprese della ristorazione e dell'intrattenimento, messi in ginocchio da mesi di sostanziale inattività, da una perdurante incertezza e misure di indennizzo non sufficienti.

“Presenteremo un documento unitario – sottolineano Fipe e Fiepet – con proposte immediatamente implementabili nel decreto legge "Quinques", in fase di predisposizione da parte del Governo, sui temi degli affitti, del lavoro, della liquidità, delle concessioni e dei ristori. Sono proposte che stiamo avanzando da tempo, ci auguriamo che portarle all’attenzione del Ministro in modo unitario e organico possa rappresentare la svolta necessaria per mettere la categoria nelle condizioni di lavorare con continuità, sicurezza e serenità. Siamo una componente essenziale del Prodotto Interno del Paese, con 300mila imprese e più di un milione di addetti. Noi presenteremo le nostre proposte, dall’incontro vorremo uscire con un impegno e un cronoprogramma preciso su indennizzi e aperture.”

Oltre al ministro Stefano Patuanelli, parteciperà all’incontro anche il sottosegretario Alessia Morani.

Manifestazione Fipe, il grido dei 10mila: “Siamo a terra! Ci rialzeremo, ma gli aiuti arrivino subito”

Piazze piene in tutta la penisola per la protesta pacifica organizzata dalla Federazione dei Pubblici Esercizi. Appello al Governo: “Fate presto, altrimenti riaprire sarà impossibile”

Una protesta tanto ordinata e silenziosa quanto determinata. Sono oltre 10mila le persone che si sono riunite nelle 25 piazze allestite lungo tutta la penisola per esprimere i valori economici e sociali della ristorazione e dell'intrattenimento italiano. La chiusura anticipata di bar e ristoranti e le misure restrittive nei confronti di imprese di catering, banqueting e intrattenimento, rischia di essere il colpo di grazia ad un settore sull'orlo del baratro fallimentare.

Imprenditrici e imprenditori che, chiamati a raccolta da Fipe–Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi, hanno simbolicamente apparecchiato per terra, disponendo oltre 1000 coperti rovesciati a ricordare alla politica lo stato di emergenza nel quale versa il settore della ristorazione con 300mila posti di lavoro a rischio, 50mila aziende che potrebbero chiudere entro fine 2020 e 2,7 miliardi di euro bruciati solo per effetto dell’ultimo decreto. Protesta del tutto apolitica, pacifica e nel pieno rispetto delle regole, a dimostrazione del grande senso di responsabilità che ha sempre caratterizzato gli imprenditori del settore.

“Noi oggi siamo a terra ma non ci arrendiamo – sottolinea il Presidente della Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani -. Prima della pandemia davamo da mangiare a oltre 11 milioni di persone ogni giorno e vogliamo continuare a farlo. Oggi ci viene chiesto di sospendere la nostra attività per senso di responsabilità e per contribuire a ridurre l’impennata dei contagi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, pur sapendo che i nostri locali sono sicuri. Lo sappiamo perché lo dicono i dati e lo sappiamo perché nei mesi scorsi abbiamo investito tempo, risorse ed energie per renderli sicuri. Non siamo untori e rivendichiamo il diritto di lavorare”.

“Il Decreto Ristori approvato dal Governo – prosegue Stoppani - è un primo importante segnale che va apprezzato, ma dopo decine di provvedimenti che hanno avuto problemi a diventare realmente operativi, penso ad esempio ai ritardi della cassa integrazione, il fattore tempo è essenziale per recuperare un po' di fiducia nelle istituzioni. Se le risorse promesse non arriveranno sui conti correnti degli imprenditori entro i primi giorni di novembre, il Paese perderà una componente essenziale dell’agroalimentare e dell’offerta turistica che da sempre ci rendono unici al mondo”.

Proprio per ribadire l’importanza del settore della ristorazione e dei pubblici esercizi in generale, i partecipanti alla manifestazione hanno imbracciato una serie di cartelli con impresse le loro parole d’ordine: dalle categorie professionali (cuochi, lavapiatti, bartender, sommelier, bagnini…) ai valori rappresentati (professionalità, accoglienza, ospitalità, passione…) ai numeri della crisi. Un modo per raccontare un mondo di saperi che rischia di perdersi.

Comunicato sull'esito della riunione del 30 settembre 2020 con il Ministro Patuanelli

Da pochi attimi si è conclusa la riunione odierna con il Ministro Patuanelli, a cui abbiamo partecipato unitamente alle altre associazioni di categoria, avente ad oggetto il ristoro alle aziende del nostro settore per la perdurante sospensione dell’attività di pubblico spettacolo.

Il Governo dunque, nella persona del Ministro, ha riaperto le trattative e si è reso fattivamente disponibile ad accogliere le nostre legittime istanze.

Tuttavia le previsioni in ordine al quantum dei finanziamenti originariamente richiesti dalle tre associazioni di categoria rappresentanti il 100% del settore con documento a firma congiunta, sono risultate oggi di gran lunga ridimensionati e, purtroppo, assolutamente inadeguati.

Si è tuttavia ottenuta la promessa di una immediata ricerca di ulteriore disponibilità economica, unitamente alla segnalazione per cui alcune regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna, si sono rese disponibili ad affiancare il Governo negli sforzi necessari ad idoneamente indennizzare il nostro settore.

La strada è impervia, ma l’Associazione è al Vostro fianco e Vi terrà aggiornati sui prossimi sviluppi.

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